Cos’è la Sindrome di Stoccolma

È una strategia di sopravvivenza che un individuo mette in atto quando si ritrova a vivere una situazione eccessivamente pericolosa e stressante.

Quattro sono le Caratteristiche

  • La persona percepisce una reale minaccia (fisica o psicologica) alla propria sopravvivenza da parte di un aggressore

Quando alcune persone – come ad esempio quelle che costituiscono un sistema religioso – esercitano un potere, sostenendo che esso è ordinato da Dio, la vittima ha paura: sente la presenza reale e traumatica di un pericolo che, ritiene, possa avere gravi conseguenze per sé.

  • La persona (vittima) ha piacere di ricevere piccole gentilezze da parte dell’aggressore (carnefice).

Quando questo accade, la vittima entra in un circolo vizioso, per cui tale gentilezza le sembrerà piacevole ed addirittura ne sarà grata al carnefice.

  • La persona (vittima) si ritrova isolata socialmente e psicologicamente e non può abbracciare altre prospettive se non quelle del suo carnefice.

L’isolamento infatti è tipico delle religioni (ed ancor più delle sette) ed i fedeli sono fortemente scoraggiati dal leggere i libri di altri culti; inoltre, nella maggior parte dei casi, non hanno contatti con l’esterno e questo li rende incapaci di valutare obiettivamente le situazioni che vivono.

  • La persona (vittima) si sente incapace di sfuggire da quella situazione.

Quando qualcuno che conosciamo entra a far parte di un gruppo religioso, molto spesso diventa difficile per quella persona allontanarsi da una determinata religione ed il motivo è semplice: si può venir svalutati come persone, pagando un prezzo molto alto a livello sociale e personale. 

Non solo. Quando le vittime si sentono impotenti ed incapaci di fuggire, credono che la loro unica possibilità di sopravvivenza sia il buon cuore e la buona volontà del loro carnefice.

Tutto questo stato di cose può trasformarsi in un vero e proprio legame emotivo da parte della vittima per il suo carnefice.

Nel rapporto cristiano con Dio accade proprio questo: il credente si sente minacciato, teme  di venir giudicato dopo la morte e di essere condannato all’inferno, per il resto dell’eternità.

La sua unica possibilità, per poter sfuggire a questo triste destino, sia di obbedire incondizionatamente a Dio.

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